Ciao sono il dr. Antonio Sacchiero e ti do il benvenuto in questo contenuto, dove ti darò informazioni preziose sull’epicondilite. Inoltre, ti rivelerò come potrai affrontare questo fastidioso problema in modo del tutto naturale ed innocuo, come hanno fatto tutti i pazienti che hanno usato il metodo che stai per conoscere.
Cos’è l’epicondilite?
Si tratta di un’infiammazione molto dolorosa a carico dell’articolazione e dei tendini che collegano i muscoli dell’avambraccio alla zona esterna del gomito. Nel linguaggio comune è nota anche come ‘gomito del tennista’, in quanto una delle caratteristiche distintive di questo sport è una sollecitazione particolarmente intensa dei muscoli e delle strutture tendinee vicine al gomito, intensificata anche dall’asimmetria degli sforzi svolti dall’atleta, ma anche dall’eccessivo sforzo della mano per stringere l’oggetto o lo strumento che si usa per lavoro o per sport.
L’epicondilite, come ho appena ricordato, è una condizione caratterizzata da un dolore molto intenso al gomito, che, come potrai vedere nelle prossime righe, rappresenta la principale manifestazione di una situazione infiammatoria da non sottovalutare.
immagine di esempio gomito del tennista
Dal punto di vista prettamente medico è definibile anche come una tendinopatia inserzionale, in quanto interessa l’inserzione dei muscoli in corrispondenza dell’epicondilo (una protuberanza ossea presente sia nell’omero sia nel femore, e situata in corrispondenza di ciascuna delle estremità dell’osso).
L’epicondilite può essere definita posteriore, mediale o laterale, a seconda di quali siano i muscoli che corrono sull’epicondilo e che sono coinvolti nel processo infiammatorio e di degenerazione. L’epicondilite laterale costituisce la variante più frequente (il 95% dei casi totali). L’epicondilite mediale si presenta invece nel 5% dei casi di diagnosi della condizione.
Nella maggior parte dei casi insorge in pazienti tra i 35 e i 40 anni di età, nel pieno delle facoltà fisiche e motorie. Le prime tracce di trattazioni mediche riguardanti questa comunissima condizione risalgono alla fine del XIX secolo, e per la precisione è collocabile al 1892 il primissimo utilizzo della locuzione ‘gomito del tennista’.
L’incidenza della malattia a livello mondiale non supera il 3% e i lavoratori del settore industriale sono considerati particolarmente a rischio, proprio per le già citate sollecitazioni. La gravità della condizione può essere classificata tenendo conto di diversi stadi. Ecco lo schema principale:
- Stadio 1: in questo caso il danno è a livello infiammatorio e non sono riscontrabili alterazioni fisiche a livello dei tendini e dei muscoli. In questa situazione i dolori al gomito sono avvertibili solo durante lo svolgimento di attività che richiedono un particolare sforzo fisico;
- Stadio 2: quando la condizione raggiunge questo stadio è possibile parlare di alterazioni plastiche a livello tendineo e di persistenza del dolore anche nelle ore dedicate al riposo;
- Stadio 3: in questo caso il dolore al gomito è talmente forte da pregiudicare lo svolgimento delle ordinarie attività quotidiane e lavorative;
- Stadio 4: questo stadio si caratterizza per la presenza di calcificazioni.
Se non ci si muove in maniera tempestiva con una cura l’epicondilite può diventare cronica, e l’infiammazione può provocare problemi anche a livello funzionale. Proseguendo nella lettura di questo contenuto troverai tutte le informazioni più utili per evitare questa conseguenza e per affrontare il problema partendo dalla conoscenza delle sue caratteristiche.
Epicondilite: i sintomi
Quali sono i sintomi dell’epicondilite? Quali segnali devono mettere in allarme? Ecco un quadro che può esserti utile per capire qualcosa di più:
- Dolore intenso al gomito: come ho già avuto modo di ricordare, il dolore intenso al gomito costituisce il più importante sintomo del gomito del tennista. Le sue manifestazioni sono caratterizzate da una localizzazione in corrispondenza dell’epicondilo laterale, dove corrono i tendini che collegano il gomito all’avambraccio. Il dolore può raggiungere anche la parte esterna dell’avambraccio e irradiarsi fino alla mano. Il dolore nelle fasi iniziali della patologia può essere molto intenso e determinare una sottovalutazione della gravità della stessa;
- Presa debole e faticosa: tra gli altri sintomi del gomito del tennista è possibile ricordare anche la presa debole, che si concretizza con molta fatica;
- Rigidità nei movimenti: in particolare durante le ore mattutine;
- Evidente peggioramento del dolore: soprattutto quando vengono effettuati movimenti che determinano uno sforzo del polso;
- Gonfiore: il gonfiore costituisce uno dei principali sintomi dell’epicondilite. A seconda della zona dell’epicondilo dove è localizzato è possibile capire se si tratta di epicondilite laterale, mediale o posteriore.
immagine di esempio dolore al gomito
Inquadrare con attenzione i sintomi dell’epicondilite è importante, in quanto, come ho già avuto modo di ricordarti, la cronicizzazione è sempre in agguato. Una volta individuata la sintomatologia arriva però il momento di cercare un rimedio adatto, e questi sono i più importanti nel novero delle soluzioni naturali, che consiglio sempre ai miei pazienti che hanno intenzione di risolvere efficacemente la loro situazione e soprattutto di ottenere un risultato definitivo.
Epicondilite: i rimedi
Alimentazione
Avresti mai pensato che tra i rimedi al gomito del tennista ci fosse anche l’alimentazione? Ora lo sai! Quali cibi di preciso riescono a influire in maniera positiva su questa fastidiosa situazione? Quelli contenenti grassi omega-3, il cui ruolo è fondamentale nel contenimento dell’infiammazione e anche nella sua risoluzione. Spazio quindi a pesce, olive e olio di oliva biologici, verdure a foglia verde, germogli di soia non ogm.
Ginnastica dolce
La ginnastica dolce costituisce un rimedio molto importante quando si tratta di risolvere il gomito del tennista. Per quale motivo? Semplicemente perché limitare i movimenti bruschi in molti diminuisce il rischio d’insorgenza di infiammazione.
Sedano
Con questo rimedio per il gomito del tennista torniamo all’alimentazione. Sapevi che il sedano può aiutare a risolvere il problema dell’einfiammazione? Si tratta di un’opzione molto utile per il contenimento dei dolori e soprattutto di un’alternativa priva di qualsiasi effetto collaterale. Nella maggior parte dei casi si assume sotto forma di liquido estratto dai semi, mescolato in acqua calda. Risulta consigliabile bere il tutto prima dei pasti.
Riposo
Il riposo è un ovvio rimedio naturale molto utile quando si tratta di risolvere l’epicondilite. Come è chiaro dal punto dedicato alla ginnastica dolce, risulta fondamentale evitare movimenti bruschi, il che significa che è necessario modificare in maniera importante la propria vita quotidiana.
Qualche esempio? Se soffri di gomito del tennista dimenticati di portare pesi, soprattutto se li devi sollevare da terra (evita di spostare scatoloni). Se svolgi una professione sedentaria diminuisci il tempo che trascorri seduto davanti al pc, fai delle pause di 5’ ogni 25’, effettuando degli esercizi di stretching.
Omeopatia
Ovviamente anche l’omeopatia può essere annoverata tra i rimedi utili contro il gomito del tennista. L’obiettivo principale è chiaramente quello d’intervenire sull’infiammazione tendinea ed esistono diverse soluzioni efficaci a questo proposito. Tra le opzioni più frequenti è possibile ricordare:
- Arnica;
- Granuli di Kalium;
- Bichromicum;
- Kalmia latifolia.
Termoterapia
Tra le cure naturali utili per la risoluzione del gomito del tennista è possibile ricordare anche la termoterapia.
Shiatsu
Nel massaggio shiatsu non poteva non essere insito un rimedio naturale utile contro il gomito del tennista, ottimo anche contro gli effetti dello stress in generale.
Onde d’urto
La terapia ad onde d’urto può costituire un valido rimedio contro l’epicondilite, soprattutto se accompagnata da una successiva terapia di rieducazione ai movimenti.
Epicondilite: la diagnosi
Dopo aver parlato di sintomi e rimedi è opportuno dedicare qualche riga anche alla diagnosi di epicondilite, dal momento che si tratta d’informazioni utili a livello pratico.
In che modo avviene l’iter diagnostico? Ecco i principali passi:
- Palpazione: la palpazione rappresenta il primo passo quando si parla di diagnosi del gomito del tennista. Lo specialista ha necessità di saggiare a livello tattile la situazione, individuando eventuali zone di gonfiore;
- Risonanza magnetica: la risonanza magnetica rappresenta un’alternativa prescritta nei casi in cui vi sia il sospetto di un danno infiammatorio più ampio, anche a carico dei tendini della zona del collo;
- Test di Cozen: il paziente che soffre di epicondilite avverte dolore nell’estensione del gomito contro una resistenza di polso e dita;
- Test di Maudsley: il paziente che soffre di epicondilite avverte dolore nel processo di estensione del gomito a fronte della resistenza del dito medio;
- Manovra di Mills: il paziente che soffre di epicondilite avverte dolore durante la pronazione forzata del gomito, a fronte del polso in posizione flessa;
- Test di Solveborn: questo test viene effettuato invitando il paziente a sollevare una sedia per lo schienale, mantenendo il gomito in estensione, l’avambraccio pronato e il polso in posizione di dorso-flessione.
Ovviamente accanto a queste procedure e a quelle già citate è necessaria anche l’ecografia, avente l’obiettivo di fornire un’idea precisa dell’effettivo stato delle lesioni.
Epicondilite: le cause
Individuare le cause dell’epicondilite è fondamentale, in quanto si tratta del primo passo utile a capire come muoversi dal punto di vista curativo. Ecco quali sono i principali fattori che possono determinare la sua insorgenza.
Attività sportive
Esistono diverse attività sportive che se svolte a livello continuativo possono determinare l’insorgenza di infiammazione al gomito. Tra queste ovviamente c’è il tennis, sport per cui è necessaria una sollecitazione costante della zona dell’avambraccio, accompagnato dal golf, dal motociclismo, dallo squash.
immagine di esempio attività sportive
Sovraccarico funzionale
Tra le cause d’insorgenza di epicondilite è possibile annoverare anche il sovraccarico funzionale. Di cosa si tratta di preciso? Dell’effetto di attività quotidiane che determinano una iper sollecitazione dei muscoli dell’avambraccio, ma anche una frequente torsione del polso. Tra queste è possibile ricordare la pratica del pianoforte e l’utilizzo per parecchie ore di seguito del pc, mantenendosi seduti al tavolo o alla scrivania con gli avambracci appoggiati sul piano del tavolo.
Traumi
Nel corso di un’attività sportiva, ma anche quando si svolgono normali faccende quotidiane, possono verificarsi traumi e microtraumi in grado di causare l’insorgenza di epicondilite. Tra questi è possibile ricordare gli effetti di un’estensione eccessiva e improvvisa del braccio.
Età
Nelle cause d’insorgenza di infiammazione al gomito è possibile ricordare anche l’età e la fisiologica degenerazione dei tendini. Nelle degenerazioni legate all’avanzare dell’età è possibile annoverare anche le compromissioni reumatiche e artrosiche.
A seconda della causa d’insorgenza è possibile individuare un rimedio specifico, facendo in modo di sceglierlo tenendo conto della sinergia tra i diversi fattori (p.e. dell’incompatibilità di certi esercizi con l’età avanzata del soggetto che soffre).
Epicondilite: la cura
Dopo aver letto queste pagine senza dubbio ti starai chiedendo come curare l’epicondilite. Prima di rivelarti una soluzione di grande efficacia ti ricordo che la più importante di tutte le cure è l’attenzione ai segnali che ti manda il corpo. Come ho già avuto modo di ricordare, rappresenta una condizione che non deve essere in alcun modo trascurata.
Se i sintomi persistono per più di una settimana è fondamentale procedere al più presto alla ricerca di una soluzione. La miglior cura per il gomito del tennista è in ogni caso la prevenzione. In che modo è possibile metterla in atto? Prima di tutto evitando movimenti bruschi quando non si è in perfette condizioni fisiche, poi effettuando tutti i processi di riscaldamento e defaticamento quando si svolgono attività sportive che prevedono una sollecitazione degli avambracci.
Non appena si avvertono i sintomi del gomito del tennista, soprattutto se si sta svolgendo un’attività sportiva, è fondamentale mettere il braccio a riposo e procedere a un’applicazione locale che attenui il dolore: molti ortopedici suggeriscono il ghiaccio, mentre la mia esperienza pluridecennale mi dice di usare il calore, anche semplicemente quello della propria mano. Oppure un impacco di 30 minuti di argilla ripetuto più volte al giorno.
Quando si cercano le cure per l’epicondilite è fondamentale evitare i farmaci, soprattutto i FANS. Si tratta, come ho già avuto modo di ricordare, di soluzioni che non assicurano l’efficacia finale, e che soprattutto possono influire in maniera negativa sullo stato dell’apparato gastrointestinale, provocando ulcere ed episodi di reflusso gastroesofageo.
Metodo Connettis™: scopri il rimedio più efficace per l’epicondilite
Ora è giunto il momento di presentarti quello che io ritengo la cura più efficace e veloce per il gomito del tennista: sto parlando del Metodo Connettis™, un percorso terapeutico che ho messo a punto personalmente e che prevede l’attivazione contemporanea di sistema linfatico, connettivale e nervoso, attraverso specifiche e semplici manipolazioni che potrai imparare grazie al mio video metodo. Lo applico sui pazienti dall’anno 2000, in seguito a più di 30 anni di studio e di ricerche.
Attraverso le succitate manipolazioni riesco ad innescare una reazione curativa d’immediata efficacia e a fare in modo di risolvere l’infiammazione in corso, riportando la zona interessata al suo stato originario. Se soffri di epicondilite e vuoi scoprire come trattarla, grazie alle mie indicazioni potrai imparare i fondamentali per svolgere questo semplice trattamento in totale autonomia.
Non mi resta che invitarti ad imparare il metodo che uso da tanti anni su tutti i miei pazienti. Guarda il video di presentazione del sistema nella parte alta di questo sito o in fondo, così potrai capire come questo metodo potrà aiutarti ad agire efficacemente su questo problema.
Ti auguro il meglio.
Ft. Dr. Antonio Sacchiero
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DISCLAIMER: ti raccomando di consultare il tuo medico di fiducia prima di applicare su te stesso/a le informazioni contenute in questo articolo, in quanto non vanno a sostituire la consulenza medica. Inoltre, non sei assolutamente autorizzato ad esercitare la libera professione applicando il mio metodo Connettis™.