Ciao sono Antonio Sacchiero e ti do benvenuto in questo articolo. Qui potrai trovare alcune informazioni sull’ipotiroidismo subclinico ma soprattutto ti spiegherò che cosa faccio io quando mi si presenta un paziente con questo problema.
Cause Ipotiroidismo Subclinico
L’ipotiroidismo subclinico è un’anomalia funzionale della tiroide di livello lieve-moderato. Prima di spiegarti nel dettaglio le caratteristiche di questa condizione, ti illustro brevemente in che cosa consiste la piena funzionalità della tiroide.
La tiroide è una ghiandola di piccole dimensioni a forma di H che si trova nella parte anteriore del collo, più o meno all’altezza della quinta vertebra cervicale. La sua funzione principale consiste nella produzione e nella sintesi degli ormoni T3 e T4, fondamentali per il corretto svolgimento di alcuni processi nodali per la salute dell’organismo, come per esempio quelli metabolici.
Il TSH è importante anche per capire la presenza di un’eventuale condizione d’ipotiroidismo subclinico, in quanto le sue quantità, confrontate con quelle di T3 e T4, sono fondamentali per comprendere se ne si è o meno affetti. È quindi una condizione clinica caratterizzata da una produzione superiore alla norma di TSH, associata a una sostanziale normalità per quanto riguarda la presenza degli altri ormoni tiroidei, nello specifico del T4.
I valori di TSH che contraddistinguono i soggetti affetti da ipotiroidismo subclinico sono oltre la norma in quanto conseguenza di una scarsa concentrazione di T3 e T4. La caratteristica principale che differenzia questa patologia dalle altre disfunzioni della tiroide è l’assenza quasi totale di sintomi. Dopo aver individuato la definizione principale sono pronto a guidarti in un ulteriore approfondimento riguardante le cause e i principali fattori di rischio.
Ecco quali sono le cause di ipotiroidismo subclinico.
Le cause sono molto diverse tra loro e possono dipendere sia da fattori legati alla storia clinica del paziente, sia da fattori esterni. Ecco l’elenco delle principali cause che possono essere individuate nei soggetti che soffrono di questa condizione:
- Tiroidite autoimmune: le tiroidite di Hashimoto, ossia la patologia autoimmune che coinvolge la tiroide, può essere considerata tra le principali cause d’insorgenza d’ipotiroidismo subclinico.;
- Radioterapia: la radioterapia può rappresentare una causa d’insorgenza d’ipotiroidismo subclinico, soprattutto se effettuata a fascio esterno, cioè con l’utilizzo di raggi ad alta energia.;
- Assunzione di farmaci antitiroidei: l’assunzione di farmaci antitiroidei può essere individuata tra le principali cause d’insorgenza d’ipotiroidismo;
- Altre cause farmacologiche: l’assunzione di farmaci come il litio e l’amiodarone (un presidio utilizzato per la cura delle aritmie) può essere annoverata tra le cause d’insorgenza d’ipotiroidismo subclinico. Anche le terapie farmacologiche con interferone, frequenti nei pazienti affetti da epatite, possono causare l’insorgenza di questa patologia;
L’ipotiroidismo subclinico è una condizione caratterizzata da una prevalenza del 3% in soggetti di sesso maschile e del 5% in soggetti di sesso femminile. La probabilità d’insorgenza tende ad aumentare con l’età. Risulta possibile individuare alcune situazioni che possono essere considerate a maggior rischio. Ecco quali sono:
- Presenza di sindrome di Down;
- Menopausa;
- Periodo post-partum (generalmente è possibile considerare periodo rischioso per l’insorgenza d’ipotiroidismo subclinico quello dei sei mesi successivi al parto);
- Presenza di altre malattie autoimmuni oltre alla tiroidite di Hashimoto, come per esempio la vitiligine e il diabete mellito;
- Presenza di una condizione d’ipercolesterolemia che non muta nonostante cambiamenti a livello alimentare;
- Presenza di scompenso cardiaco;
- Età avanzata;
- Storia clinica familiare caratterizzata dalla presenza di casi di tiroidite autoimmune.
Vista la sostanziale complessità del quadro, come già ricordato caratterizzato dall’assenza di sintomi o dalla loro presenza lieve, è fondamentale individuare le principali linee da seguire quando si tratta di diagnosticare questa particolare condizione patologica.
E per le future mamme ritengo indispensabile conoscere quali siano le possibili cause di un’altra disfunzione della ghiandola tiroidea che va sotto il nome di ipotiroidismo congenito, una patologia molto frequente, e che può avere ripercussioni importanti sul percorso di crescita del bambino. Puoi leggerne una dettagliata documentazione nell’articolo che gli ho dedicato (clicca sul link evidenziato).
Vediamo insieme qual’è la diagnosi dell’ potiroidismo subclinico.
Il controllo relativo alla presenza o meno di una condizione patologica dovrebbe essere effettuato sempre se ci si trova in presenza dei fattori di rischio che ho elencato nelle righe precedenti. Come ho ricordato quando ho analizzato la definizione basilare della condizione, l’ipotiroidismo subclinico è caratterizzato da dosi sieriche di TSH superiori alla norma (>10 mU/L).
immagine di esempio controllo ormonale
A questo proposito risulta automatica la necessità di un controllo dei livelli di questo ormone, che nei pazienti totalmente asintomatici può essere effettuato ogni cinque anni. Anche il controllo delle dosi di T4 è fondamentale, dal momento che la regolarità di produzione e sintesi di questo ormone è un altro dato fondamentale per comprendere se ci si trova in presenza di una condizione patologica.
Ecco quali possono essere i dati sintomatologici dell’ ipotiroidismo subclinico.
Nonostante la già ricordata lievità dei sintomi, la comunità scientifica internazionale individua in questa disfunzione non una condizione biologica transitoria ma una vera e propria patologia, sebbene risulti scarsa la tendenza a evolvere in ipotiroidismo conclamato e franco (caratterizzato da una dose troppo bassa di TSH e da livelli di T3 e T4 inferiori alla norma).
- Cute secca;
- Scarsa resistenza al freddo;
- Difficoltà nel mantenimento della concentrazione;
- Presenza di edema palpebrale;
- Ipotiroidismo subclinico e patologie associate.
Il quadro clinico di un paziente affetto da ipotiroidismo subclinico può essere caratterizzato dalla presenza di altre patologie, la cui insorgenza è direttamente collegata alla presenza della succitata condizione. Ecco le principali:
- Anomalie a livello cardiovascolare;
- Alterazioni psico-comportamentali, che possono anche sfociare nell’insorgenza di vere e proprie forme di depressione, soprattutto in pazienti di età avanzata. Tra le altre alterazioni della funzionalità psico-comportamentale è possibile individuare palesi difficoltà cognitive (gli ormoni tiroidei sono fondamentali per la corretta mielinizzazzione del sistema nervoso);
- Anomalie a livello di crescita fisica riscontrabili soprattutto in pazienti in età pediatrica e pre-adolescenziale.
Per quanto riguarda nello specifico le anomalie a livello cardiovascolare, molti studi clinici hanno individuato una maggior frequenza di difetti a livello della pressione cardiaca – che tende a essere troppo alta – in pazienti affetti da ipotiroidismo subclinico.
Arrivati a questo punto voglio introdurti al mio personale Metodo Connettis® come rimedio all’ipotiroidismo subclinico.
Devo spiegarti che quando si presenta un paziente con questi problemi io comincio subito a trattarlo con un metodo davvero rivoluzionario : è una tecnica connettivale, da cui il nome “Connettis”, che riesce a stimolare i tessuti e gli organi che non funzionano correttamente agendo a più livelli.
Il primo livello è il sistema linfatico: questa stimolazione è penso la più importante perché è grazie al sistema linfatico che possiamo ridurre lo stato infiammatorio cronico di un organo e di un tessuto.
Poi si agisce a livello connettivale: questo è sempre stato sottovalutato dalla medicina moderna mentre ora sta cominciando ad essere rivalutato ( per esempio i chirurghi ultimamente cercano di eseguire dei tagli più piccoli perché si sono accorti che i pazienti guariscono quando si interrompe il tessuto connettivo il meno possibile).
Un altro livello di azione del metodo connettis è quello neurologico : questo metodo riesce a stimolare il cervello informandolo esattamente su quale organo o tessuto vogliamo che funzioni meglio. Tutto questo, non solo è possibile ma anche reale ! Da circa 15 anni uso tecniche connettivali e da circa 35 anni ho il piacere di insegnare ai miei pazienti come potersi curare da soli se possibile.
Ho preparato un video grazie al quale potrai imparare subito come applicare su te stesso questa vera e propria autoterapia veramente efficace e soprattutto naturale e innocua. Sono certo di ciò che affermo perché tutti i pazienti che hanno provato questo metodo, l’ hanno applicato correttamente in pochi minuti, non solo su se stessi, ma anche sui proprio cari (o amici).
Se prendi dei farmaci dovrai senz’altro ricontrollare la posologia con il tuo endocrinologo, come hanno fatto tutti i pazienti che hanno provato a seguire le mie indicazioni e suggerimenti, soprattutto per le cause che hanno portato la tiroide ad ammalarsi. Potresti anche non credermi, ma ti chiedo solo una cosa: verifica! Sarai stupito del cambiamento della tua condizione!
Non mi resta che invitarti ad imparare il metodo che uso da tanti anni su tutti i miei pazienti. Puoi vedere il video di presentazione del sistema e come può aiutarti a trattare questo problema nella parte alta di questo sito o in fondo. Ti stupirai della semplicità e dell’efficacia.
Ti auguro il meglio.
Ft. Dr. Antonio Sacchiero
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DISCLAIMER: ti raccomando di consultare il tuo medico di fiducia prima di applicare su te stesso/a le informazioni contenute in questo articolo, in quanto non vanno a sostituire la consulenza medica. Inoltre, non sei assolutamente autorizzato ad esercitare la libera professione applicando il mio metodo Connettis®.